La politica sociale delle cesoie e del facile consenso. Le non politiche sociali della Dottoressa Vannini hanno aperto la pagina più triste a Sansepolcro nella programmazione e gestione dei servizi alla persona e alla famiglia di questi ultimi 20 anni.

Le non politiche sociali della Dottoressa Vannini hanno aperto la pagina più triste a Sansepolcro nella programmazione e gestione dei servizi alla persona e alla famiglia di questi ultimi 20 anni.

Nei temi della Coesione Sociale le varie amministrazioni, anche di colore politico diverso, si sono alternate portando avanti con una certa continuità amministrativa percorsi che sono andati sempre verso l’implementazione dei servizi e delle risposte al cittadino.

Per la prima volta nella storia recente si inizia invece con le cesoie, facendo fuori servizi senza averne una conoscenza approfondita e nessun tipo di volontà di comprensione verso attività nate quindici anni fa dalle esigenze del territorio. Purtroppo i fatti parlano da soli, come la scarsezza di informazioni che accompagnano le relazioni e le uscite pubbliche dell’Assessore Vannini che quando interpellata sul proprio assessorato descrive soltanto alcune politiche che riguardano la “socialità” della nostra comunità: come camminate, gite per anziani e feste, senza mai approfondire le emergenze sociali. Anche in questo comunicato stampa non si capisce con i risparmi dettati dai tagli di due servizi (se si tratta di risparmi significa che quei servizi erano coperti dal bilancio) che cosa se ne voglia fare. A questi si sono aggiunti tagli ad altri sostegni alla persona che passavano attraverso regolari bandi per privilegiare contributi al bisogno elargiti con ampia discrezionalitàSiamo passati, con l’Assessore Vannini, dalla programmazione  ad una gestione del giorno per giorno con risorse da spendere quando se ne presenta l’occasione, senza nessuna visione di lungo periodo e con l’unico obiettivo di intercettare un facile consenso.

Come se non bastasse si aggiunge la tendenza a voler scaricare su altri le responsabilità con acrobazie dialettiche prive di alcun fondamento, che dimostrano la superficialità con la quale si approccia la questione. Si fa una grande confusione tra le politiche di bilancio e la gestione dei servizi che presuppone anche l’utilizzo dello strumento delle variazioni di bilancio quando scadono le convenzioni con i gestori. Finora si poteva parlare solamente di mancanza di visione e condivisione, ora si aggiunge la totale impreparazione di chi non riesce a leggere il sociale come occasione di crescita della comunità intera attraverso il sostegno alle fragilità.