PROPOSTE PER IL TURISMO IN VALTIBERINA

 

Il settore turistico anche in Valtiberina è stato – e sarà in anche in futuro –  quello maggiormente colpito dalla pandemia del Coronavirus. Si tratta di un settore molto importante per l’economia di tutto il territorio, basti pensare alle strutture ricettive, al personale dei musei, alle guide e all’indotto che si crea per bar e ristoranti. Le difficoltà di questa nuova situazione sono sotto gli occhi di tutti, così come le incertezze riguardo il futuro. Il momento che stiamo vivendo apre, però anche una riflessione profonda rispetto alle nuove esigenze dei “viaggiatori”: distanziamento sociale, scarso affollamento, vita all’aria aperta, riconquista di spazi poco conosciuti e piccoli borghi. Da questo punto di vista dobbiamo essere in grado di cogliere le opportunità che le nuove tendenze offriranno, molto probabilmente il turismo di massa lascerà il posto a scelte maggiormente pensate e costruite sulle esigenze dei singoli o di nuclei familiari. Le aree interne, possono rappresentare un volano importante con le loro ricchezze naturi e storico-artistiche. Sarà necessario realizzare gli obiettivi posti con il progetto aree interne e farsi portavoce verso gli organi istituzionali di una integrazione di risorse che riguardi i progetti turistici.

Quindi, quali scenari e quali soluzioni si pongono per il turismo in Valtiberina?

Negli ultimi anni sono stati raggiunti risultati importanti ma si tratta di un settore complesso che dipende da molti fattori, gli effetti economici della pandemia si faranno sentire anche in termini di rinunce ai viaggi ed è prevedibile che dovrà passare un po’ di tempo prima di tornare ai numeri del passato.

Ci aspetta una realtà completamente diversa da quella che abbiamo conosciuto finora, il modo di viaggiare cambierà e diverse saranno le esigenze delle persone che si sposteranno per piacere.  Il turismo può mettere insieme diverse tematiche come ambiente, agricoltura, servizi, cultura, trasporti e la Valtiberina ha il potenziale giusto per rilanciarsi in questo settore, che continuerà ad essere un importante traino per la nostra economia solo se ci faremo trovare pronti a guardare al futuro.

Non si può pensare di riaprire musei e strutture ricettive lasciando tutto com’è in attesa di tempi migliori, dobbiamo affrontare questa nuova realtà con un atteggiamento aperto e costruttivo. È necessario un coordinamento tra amministrazioni e operatori del settore per sviluppare nuovi prodotti turistici e nuovi modelli di accoglienza, per sostenere le realtà coinvolte e far sì che nessuno rimanga indietro rispetto ai cambiamenti che saranno necessari.

Nel 2018 la Valtiberina ha ottenuto il riconoscimento di Ambito Turistico, è necessario ora che l’Unione Montana si faccia promotrice in tempi rapidi di questa azione di coordinamento. Il rilancio del turismo può avvenire solo se c’è una forte coesione a livello di vallata, questo è il momento di unire le forze e sostenere un comparto fondamentale. Sarebbe anche l’occasione per ridare un ruolo all’ente comprensoriale che anche in questa fase di emergenza è stato del tutto assente.